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La Sicilia non è solo mafia, la lettera di sfogo di una insegnante siciliana al nord

Rosaria Cangemi, insegnante siciliana emigrata al nord, sottolinea come la Sicilia per la maggior parte è composta da gente onesta e che purtroppo dopo la cattura di Messina Denaro si sta facendo passare un messaggio sbagliato sul popolo siciliano

27 Gennaio 2023 12:39

Nelle ultime settimane l’arresto del boss Matteo Messina Denaro ha canalizzato l’attenzione di tutti i media che danno aggiornamenti continui e notizie varie sul latitante appena arrestato, ma non si disdegna di fare altri tipi di scoop. Nel turbinio di notizie che vengono pubblicate, dalle tv ai social, non mancano i famosi reportage in cui spesso viene fatto emergere che in Sicilia, e in particolare nel “feudo” di Messina Denaro ovvero il trapanese, continui a persistere una mentalità omertosa e mafiosa.

L’errore a cui si va incontro è la generalizzazione del problema come se tutti i siciliani e tutti i trapanesi fossero collusi col sistema malavitoso, un messaggio che purtroppo viene letto così.

Per questo motivo una docente di Partanna Rosaria Cangemi che vive e lavora in Lombardia ha voluto scrivere alla nostra redazione una lettera di sfogo in cui vuole sottolineare come in realtà i siciliani sono per la maggior parte persone oneste e quindi non è giusto continuare a generalizzare e a dare etichette facili a un popolo che lotta ogni giorno per liberarsi dal cancro mafioso.

Scrive Rosaria Cangemi: “Questi giorni sono stati e sono giorni molto importanti per la Sicilia, in particolare per gli abitanti della provincia di Trapani.
In questo territorio martoriato ci sono anche persone che, fin da giovani, hanno avuto esempi di integrità morale, hanno avuto genitori e familiari che hanno lavorato onestamente, talvolta emigrando. Esistono anche persone perbene che hanno anche studiato per capire, ragionando su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato fare; agendo nella incessante rettitudine morale, rimanendo fedeli ai principi di libertà, onestà e umanità. E ci sono persone che nonostante gli esempi dissacratori della legalità, si sono ribellati, mettendoci la faccia con coraggio.”
“Ci sono persone che hanno ottenuto un lavoro onesto con il sudore frutto di tanta fatica; qualcuno è rimasto nella provincia di Trapani, cercando di non far affossare la nostra terra, altri cercando fortuna altrove, ma mantenendo nel cuore la terra che ci ha generati e non dimenticando i principi morali ed etici che ci hanno insegnato a vivere onestamente ovunque e con chiunque.”
“Da alcune interviste si rileva una realtà, a tratti, distorta ed io non posso accettare che gli abitanti della Sicilia e, in particolare, del territorio del Belice vengano additati come malavitosi o sostenitori della malavita e, fortunatamente, alcuni “falsi miti” sono stati sfatati, ma esistono ancora dei pregiudizi da distruggere.”
“I cittadini onesti sono cittadini del mondo e sono anche in questa terra tanto sofferta.
Occorre ascoltare non solo quella parte di Sicilia in cui, per ignoranza, ha attecchito il silenzio della paura, non lo reputo giusto, non lo reputo onesto come forma di rappresentanza di tutta la popolazione siciliana o delle comunità in questione.”
“Alla domanda: sei contro la mafia? Certamente sì, sono contro ogni forma di collusione. Confido nella Giustizia, non dimenticando, da cristiana cattolica, che posso giudicare gli atti di violenza e di illegalità, ma non sono nessuno per giudicare un essere umano. La Fede e la Caritas a cui mi ispiro mi insegnano a non condannare chi si è macchiato di una miriade di reati, ma a cercare di far redimere con vero pentimento. Alla luce di quanto detto confido nella Magistratura italiana che lavorerà con lo scopo di riportare il Paese sulla via della giustizia e della legalità, rieducando chi ha perso la retta via.
I nostri giovani hanno bisogno di respirare aria pulita che sappia farli crescere da esseri umani in una società civile libera.”
“Al cospetto di Dio, conclude Rosaria Cangemi” ci andremo da soli e lí sarà il nostro banco di prova, dove la nostra coscienza si presenterà per quello che siamo o che abbiamo deciso di essere.”

Giuseppe Cuva