La processione dei Misteri di Trapani, un corteo ricco di storia e suggestioni

Sicuramente é una della manifestazioni legate alla Settimana Santa piú famose della Sicilia e non solo, parliamo della processione dei Misteri di Trapani un evento che per due giorni coinvolge gran parte della popolazione trapanese in un mix di fede, tradizioni e cultura popolare.

I 20 gruppi scultorei nel primissimo pomeriggio del Venerdí Santo uno alla volta escono a passo lento e con la caratteristica “annacata”dalla Chiesa Anime Sante del Purgatorio dove vengono custoditi tutto l’anno. L’uscita del corteo viene attesa con trepidazione dai fedeli e dai tanti turisti che affollano le vie del centro di Trapani.

Ognuno dei 20 misteri, che raffigurano un momento particolare della passione di Cristo, é portato a spalla da un ceto che rappresenta una determinata categoria lavorativa che fa parte del tessuto sociale della cittá trapanese dagli ortolani, ai macellai, ai sarti, ai pittori, ai salinari, ai cuochi, agli scalpellini, ai marinai, ai pescivendoli e tanti altri e ogni mistero é accompagnato da un diverso complesso musicale proveniente dai vari centri della provincia di Trapani.

Tutti i misteri regalano emozioni ai presenti perché ognuno ha anche storie di vita particolari, ma sicuramente il momento piú emozionante é stato quello dell’uscita del simulacro dell’Addolorata accompagnata da un unico canto intonato da una piazza commossa nello scorgere il volto della Madre afflitta dal dolore per la perdita di un figlio. Dai piú grandi fino ai piú piccoli gli occhi sono bagnati dalle lacrime di sincera commozione in un momento di intensa devozione nei confronti della Santa Vergine confermando la grande fede mariana presente in cittá.

Il corteo processionale lungo piú di un km e mezzo si é snodato per le vie del centro storico di Trapani per tutta la notte per poi rientrare lentamente verso la chiesa del Purgatorio nella giornata del Sabato Santo. L’organizzazione dell’evento é affidata all’Unione Maestranze che dal 1974 si occupa di questa grande manifestazione religiosa.

Giuseppe Cuva