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Il messaggio dei vescovi siciliani in vista delle elezioni europee, No all’Astensionismo!

Attraverso un chiaro messaggio i vescovi siciliani invitano i cittadini ad andare alle urne e a non astenersi dal voto

3 Maggio 2024 17:14

Carissime sorelle e carissimi fratelli,
da più di settanta anni si parla di Europa unita. Da quel 25 marzo 1957, quando a Roma venne firmato
il trattato che la istituì, di strada se ne è fatta tanta. È stata sempre aperta la via che ha portato più
Nazioni del nostro Continente sulla direzione di un’unità non solo economica, ma anche politica,
sociale e culturale.
San Giovanni Paolo II nel 1997 affermava: «La storia dell’Europa è un grande fiume, nel
quale sboccano numerosi affluenti, e la varietà delle tradizioni e delle culture che la formano è la sua
ricchezza» (Omelia, Gniezno 3 giugno 1997).

Non possiamo, tuttavia, non ammettere che, talvolta,
questa ricchezza si è dovuta confrontare con processi dinamici e repentini di trasformazioni sociali e
culturali. Processi che hanno, talvolta, preso le distanze da quella costellazione di valori che si legano
profondamente alle radici cristiane dell’Europa.

Non sono mancati i confronti: non è venuto meno il
dialogo, finalizzato alla custodia e alla crescita del bene comune, della giustizia sociale e alla tutela
di ogni diritto teso ad affermare la centralità della persona e della sua dignità infinita.


Cadute le ideologie, i “grandi racconti” del secolo scorso si è fatta strada un’uniformità, una
“convergenza silenziosa” – così la chiamava il Card. Carlo Maria Martini – tra i cosiddetti conservatori
e i cosiddetti progressisti in nome delle ragioni dell’individuo che rappresentano una decadenza
rispetto alla nostra tradizione culturale e civile.

Da una parte si considera l’individuo soggetto libero,
senza vincoli nell’esercizio del potere economico; dall’altra lo stesso individuo lo si vuole libero e
non sindacabile nei suoi comportamenti etici individuali. La matrice delle due posizioni è unica: la
cultura dell’individualismo dove l’individuo non corrisponde alla persona che è invece aperta
all’accoglienza del diverso e alla gratuità (cfr. C. M. Martini, Discorso per la festa di Sant’Ambrogio,
Milano 5 dicembre 1997).


Sono tante le violazioni della dignità “infinita” – così come la definisce un recente documento
della Chiesa – la dignità della persona umana. Essa viene violata dall’aborto e dal suicidio assistito,
dal dramma della povertà, dal travaglio che subiscono i migranti, dalla guerra, dalla tratta delle
persone, dalla violenza sui più fragili, dall’abuso sui minori. Vogliamo, con il nostro voto libero e
consapevole, scegliere i nostri rappresentanti che abbiano a cuore questi valori, gli unici che possono
edificare un’Europa casa comune di ogni persona e aperta al dialogo con tutti i popoli.

Per una scelta consapevole sarebbe opportuno condividere spazi di incontro e dialogo finalizzati alla edificazione del bene comune, soprattutto innestando fiducia e speranza nel cammino verso l’Europa rinnovata.
Ci auguriamo che il Parlamento Europeo possa essere quell’Istituzione detentrice del
potenziale necessario per affrontare e risolvere le molteplici questioni generate dalle numerose
trasformazioni epocali nelle quali siamo immersi. Inoltre, siamo fermamente convinti che la nostra
amata Sicilia sia ancora chiamata ad essere all’interno dell’Europa unita, piattaforma di pace e di
integrazione per i tanti popoli che dal Mediterraneo cercano in Europa salvezza e lavoro.

Popoli da accogliere per essere protagonisti di un dialogo globale che azzeri ogni processo di emarginazione o addirittura di aperta ostilità.
Pertanto, esortiamo vivamente ogni cittadino/a della nostra Isola, in modo particolare i giovani
ad esercitare il diritto di voto nelle prossime elezioni europee.

A non lasciarsi ammaliare dal canto delle pericolose sirene del pessimismo, della rassegnazione, del disfattismo. L’astensionismo può diventare un silente passo che ci allontana dal sogno di una Europa che dia respiro alla storia affermando gli autentici diritti umani.
Nuove crisi e nuove squilibri ci stanno dinnanzi. Per fronteggiarli dobbiamo scongiurare ogni
possibile forma di scoraggiamento e di scetticismo che offuschi la nostra identità di cittadini europei,
di figli di una Europa, portatrice di un suo modello di democrazia e di libertà.