Quanto sia importante la memoria, è inutile ribadirlo, quanto essa sia rappresentativa dell’esistenza di un popolo, è altrettanto importante. Essa rappresenta il ponte di collegamento tra il nostro passato e il nostro futuro. Siamo e saremo, ciò che siamo stati, è bene ricordarlo. Il problema principale è che spesso l’uomo ha la memoria corta, tende a dimenticare i propri errori, a cancellarli letteralmente dalla propria memoria, ci sono tentativo continui di riscrivere la storia cercando di omettere, e quindi condannare all’oblio stagioni importanti dell’esistenza umana, con il loro carico di esperienze sia positive che negative. E’ il caso , per esempio, per ciò che ci riguarda da vicino, della Shoah o delle foibe, due facce della stessa crudeltà umana.
Se solo l’uomo tenesse in maggiore considerazione il proprio passato, forse molte delle situazioni critiche che oggi il mondo moderno vive, potrebbero essere evitate. Ma l’ambizione, l’avidità, la crudeltà, sono sentimenti molto forti che hanno il potere di cancellare o di offuscare la memoria degli orrori commessi dall’uomo, in ogni epoca.
E purtroppo nessuno è esente da errori, ogni popolo della terra ha le sue responsabilità nelle varie atrocità commesse nel corso dei secoli dall’uomo ai suoi simili.
Non mi soffermo a ricordare tutte le stagioni nere delle varie persecuzioni, a cominciare da Gesù, anche lui fu perseguitato. Nel recente passato, anche l’Italia ha fatto la propria parte con l’emanazione delle tristemente famose leggi razziali di mussoliniana memoria che causarono la morte, e la deportazione di milioni di ebrei italiani.
Sono importanti anche i luoghi per ricordare la memoria, siano essi memoriali, musei, o semplici monumenti, come dice la professoressa Maria Clara Ruggieri Tricoli, autrice del libro Trauma, memoriali e musei tra tragedie e controversie, di cui si è parlato a Tusa in un convegno organizzato dall’amministrazione comunale in occasione del “Giorno del ricordo” una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, vuole conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra (1943-1945), e della più complessa vicenda del confine orientale».
L’autrice, nel suo libro, mette in evidenza anche la difficoltà, spesso trovata dalle autorità, nello scegliere anche il tipo di memoriale, museo o monumento, al quale affidare la conservazione del ricordo, proprio a causa di quella contrapposizione di sentimenti combattuti tra la volontà di imprimere saldamente il ricordo della memoria nel nostro presente, ed il tentativo di affievolirlo o addirittura cancellarlo.
Oltre al Sindaco di Tusa, Luigi Miceli, ed al Vice Sindaco Angelo Tudisca, che hanno fatto da padroni di casa, sono intervenuti Tano Gullo, giornalista, Aurelio Grimaldi, scrittore e regista, autore tra l’altro del libro da cui è stato tratto il film Mery per sempre, e che ha in cantiere la realizzazione di una fiction che racconti dell’omicidio di Piersanti Mattarella, delitto che secondo il regista è stato un po’ dimenticato, non si sa per quale motivo, e ha diritto, sempre secondo Grimaldi, di essere ricordato come si deve.
Importante anche la presenza del Professor Sebastiano Tusa, che sollecitato anche dalle parole del Vice Sindaco Angelo Tudisca che ha ribadito l’amarezza della comunità Tusana per la chiusura del parco Archeologico di Halaesa avvenuta sotto la Presidenza Crocetta, ha fatto intravedere la possibilità per Halaesa di un futuro inserimento in uno dei nuovi parchi che sono stati istituiti dalla Regione Siciliana, in modo da fare rete per esempio con il parco archeologico di Tindari e qualche altra emergenza archeologica o storica di minore importanza disseminata lungo la costa che va da Tusa a Patti. Il Sindaco ha invece chiesto fortemente all’Assessore, l’inserimento di Halaesa nel programma regionale denominato “Anfiteatro Sicilia”, che comprende diversi siti archeologici ove è possibile, effettuare degli spettacoli di vario genere. L’evento è stato seguito con attenzione da un pubblico numeroso che ha gremito la sala dell’oratorio in ogni ordine di posto. Erano presenti tutte le autorità civili, militari e religiose, e anche numerosi amministratori dei Comuni che fanno parte del bacino della valle dell’Halesa.
Massimo Raimondi