OperazioneCarabinieri Messina

Traffico di Droga tra Messina e Calabria, 18 misure cautelari

Un'operazione anti-droga che vede coinvolti anche esponenti di spicco della ndrangheta calabrese

19 Luglio 2022 11:34

Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti tra Sicilia e Calabria questi sono i reati di cui sono accusate 18 persone (di cui 13 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 2 all’obbligo di presentazione alla P.G.).

L’operazione portata avanti dai carabinieri del comando provinciale di Messina scaturisce da un’indagine dagli esiti di complesse e articolate investigazioni sviluppate dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Messina dal febbraio 2021, a seguito delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, che ha parlato del coinvolgimento di uno dei principali odierni indagati quale promotore di una strutturata associazione finalizzata al traffico dello stupefacente operante principalmente nella zona sud della città di Messina.

Dall’inchiesta è emersa l’esistenza di un gruppo criminale che aveva, di fatto, pressoché quasi interamente monopolizzato l’approvvigionamento, nella città di Messina, di cocaina che poi veniva spacciata al dettaglio nella stesso capoluogo di provincia, ma anche nel comune di Tortorici, ove è stata accertata l’esistenza di un’autonoma piazza di spaccio gestita da alcuni degli indagati originari della cittadina nebroidea.

La pericolosità del sodalizio criminale investigato e la sua elevata caratura criminale è stata dimostrata dalla circostanza che lo stesso si approvvigionava dello stupefacente da un esponente di spicco della famiglia NIRTA, ai vertici della ‘ndrangheta calabrese. Nello specifico uno degli arrestati è figlio di NIRTA Giuseppe cl.40, detenuto all’ergastolo per le vicende inerenti la c.d. faida di San Luca, nonché fratello di NIRTA Sebastiano cl.71 e NIRTA Francesco cl.74, entrambi detenuti all’ergastolo per il loro coinvolgimento nella c.d. strage di Duisburg, avvenuta in Germania il 15.08.2007 .

Per sfuggire a eventuali controlli, in particolare ai frequenti controlli presso l’area cd. “imbarcaderi” dei traghetti in arrivo a Messina, gli indagati utilizzavano autovetture modificate in alcune parti della carrozzeria, per ricavarne appositi nascondigli (doppi fondi) ove occultare la sostanza.

Inoltre è stato documentato come il fornitore calabrese avesse fornito all’associazione messinese telefoni riservati alle comunicazioni dedicate all’attività illecita. Nel corso delle indagini sono state documentate varie forniture di sostanze stupefacente dalla Calabria alla Sicilia.

I vertici dell’associazione erano in grado di rifornire di stupefacente anche alcuni soggetti 4 giovani di Tortorici che avevano costituito in loco un ben organizzato commercio di stupefacenti, tanto da effettuare quasi settimanalmente richieste di approvvigionamento a Messina.

I militari dell’Arma, nell’attesa di intervenire, hanno inteso rafforzare il quadro indiziario nei confronti degli indagati ed in particolare nei confronti di una coppia di fratelli del centro oricense, capaci di stabili interlocuzioni con i vertici messinesi.

L’operazione condotta dai Carabinieri ha impegnato oltre 120 militari del Comando Provinciale CC di Messina, impiegati anche nelle provincie di Reggio Calabria e Vibo Valentia.

 Il procedimento si trova nella fase delle “indagini preliminari” e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della costituzione.