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Prestazioni sanitarie in date e luoghi quasi improponibili, la denuncia di una cittadina di Mistretta

Troppi problemi per prenotare una prestazione sanitaria, con date e luoghi improponibili. La denuncia di una amastratina stanca di vedere le proprie missive di protesta senza nessuna risposta da parte delle autorità sanitarie regionali.

18 Febbraio 2022 12:54

Con una missiva indirizzata all’assessore alla sanità Ruggero Razza e al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, una cittadina di Mistretta Angela Provenzale denuncia un grave disservizio presente nella sanità provinciale ovvero il problema di prenotare una prestazione sanitaria con date e destinazioni a dir poco improponibili.

Queste le parole della signora Provenzale: “oggi l’ennesimo problema per prenotare una prestazione.

Stiamo a Mistretta.  Ho una ricetta per una risonanza magnetica di un figlio da fare entro 10 giorni.

Prima data utile: 3 Agosto 2022 Policlinico Messina. Seconda data utile: Settembre 2022 Taormina.

Questa esperienza non è la prima. Per lo stesso problema ho fatto ricorso i primi di gennaio ad una struttura privata per una ecografia la cui prima data utile era fine marzo a Messina (quasi 150 km di distanza).”

Ritengo doveroso, continua rammaricata Angela Provenzale, un intervento sia dell’assessore che del presidente della Regione perché sia ripristinata per i cittadini della provincia di Messina, soprattutto per quelli più lontani dalla città, il rispetto del diritto alla cura sancito dalla Costituzione. Noi non siamo cittadini di serie B. Non possiamo continuare a vederci negati i diritti essenziali. Non ci sono tante proteste perché non abbiamo tanto tempo, tra lavoro e famiglie, ma la situazione è al limite. Soprattutto in questa parte della Sicilia ( i Nebrodi occidentali) e in questa provincia bisogna riattrezzare seriamente il servizio sanitario, altrimenti bisogna veicolare i pazienti stabilendo accordi con le altre provincie.”

Non sono sicura che a questa mia lettera sarà data una risposta. Alle precedenti  nessuno ha risposto.” conclude così Angela Provenzale.

Giuseppe Cuva