Informazioni di contatto

Ass. Telemistretta Tv - Piazza Unità d’Italia, 2

Siamo disponibili dal Lun al Sab - Ore 09:00/13:00

Nessuno stop, anzi, stessa passione e voglia di documentare quel che accade, concentrandosi sull’attualità più pressante.

L’informazione di Tiemme non si è mai fermata durante la pandemia da Covid 19.

Anzi si è rimpolpata e specializzata, cambiando pelle, sulla scorta del contesto quotidiano e mediatico, dominato dall’emergenza sanitaria.
Il rotocalco settimanale “Puzzle”, in onda ogni venerdì sera – che abitualmente ospita e intervista protagonisti e personalità, occupandosi di temi che vanno dall’attualità alla politica, allo spettacolo – ha cambiato veste e si è focalizzato maggiormente sull’evoluzione del virus, sui numeri, sui provvedimenti istituzionali, locali e nazionali.

Attraverso varie interviste Telemistretta ha voluto dar voce a chi ha combattuto contro il Covid 19, raccontando ad esempio le esperienze di medici in corsia, raccogliendo le testimonianze di volontari al fianco degli ammalati, focalizzando l’attenzione anche sugli imprenditori messi in ginocchio dalla crisi economica.

Costretti a stare a casa, si interrompono le relazioni di ogni genere, viene meno ogni tipo di contatto tra le persone anche quelle più vicine.


La pandemia da Covid 19 dilaga
Puzzle è stato dedicato per la prima volta al Covid 19 il 28 febbraio 2020. Un medico di base e un sindaco erano gli ospiti e tracciavano il profilo di una situazione complicata e ancora poco conosciuta.


Cominciava così quella puntata:
Sono 650 le persone contagiate dal nuovo Coronavirus in Italia. Di queste, 17 persone sono decedute e 45 sono guarite.
A Palermo 4 casi positivi, una signora di Bergamo in vacanza col marito e con una comitiva di amici è risultata affetta da Coronavirus e si è scatenato il caos nell’hotel dove erano ospitati e in tutta la città.

Si è messa in moto una macchina organizzativa per intercettare tutte le persone entrate in contatto con il gruppo di turisti.


Poi il 13 marzo l’argomento è tornato prepotentemente protagonista con i medici di base che dovevano già attenersi ad alcuni protocolli, nell’ambito del Dpcm del premier Giuseppe Conte, voluti dal Ministero della Sanità. Ospiti anche due dirigenti scolastici che avevano appena iniziato l’avventura della Didattica a distanza.


Bar, ristoranti, mense e negozi chiusi. Garantiti approvvigionamento alimentare, farmacie, servizi essenziali (banche, poste, assicurazioni) e trasporti. Fabbriche aperte ma con misure di sicurezza. Una nuova stretta arriva su tutta l’Italia fino al 25 marzo, con l’obiettivo di fermare il contagio.

Emergenza economica, l’Italia che produce collassa

All’emergenza sanitaria si aggiunge quella economica. Le aziende sono messe a dura prova.

Sono varate alcune misure che garantiscono la cassa integrazione a un’ampia fascia di lavoratori, ma gli aiuti dallo Stato non sono sufficienti e molti imprenditori sono costretti a sospendere o a chiudere le attività.

Ogni settore è in crisi, dall’agricoltura, alla ristorazione, all’edilizia e al turismo. I commercialisti scandagliano il decreto Cura Italia, alla ricerca di ogni informazione possibile per trovare tutte le forme di aiuti e finanziamenti.

Molte attività siciliane chiudono i battenti.

 

Intanto in Sicilia le zone rosse sono diventate quattro, ovvero i comuni di Salemi, Agira, Villafrati e Troina, con un focolaio nel centro Oasi Maria SS. di Troina, che assiste disabili mentali gravi: qui 5 le vittime, 180 i contagiati.

I quattro comuni siciliani dichiarati zona rossa chiedono al governo nazionale l’assegnazione di risorse aggiuntive per mitigare gli effetti economici del blocco totale delle attività imposto a causa del coronavirus.

La richiesta arriva dai sindaci dei comuni interessati dalle zone ad alto rischio contagio (zone rosse).

Il contagio ha lambito anche piccole comunità dei Nebrodi.

La Tv ha documentato anche la situazione dei territori circostanti, con positivi a Santo Stefano di Camastra a Motta d’Affermo dove si è imposto alle cronache regionali il caso di una signora positiva e asintomatica, chiusa in casa per tre mesi e poi molti contagi  in una residenza per anziani a San Marco d’Alunzio.

 

La solitudine della pandemia

Si muore in casa, da soli.

Allo stesso modo si esala l’ultimo respiro in ospedale. Quando un paziente Covid viene ricoverato non rivede più i proprio cari. Le videochiamate in qualche caso meno grave alleviano il distacco, sopperiscono alla distanza, ma centinaia e centinaia di persone muoiono senza dare l’ultimo abbraccio ai propri parenti. A casa restano i familiari in attesa di una chiamata, di una notizia.

C’è un aspetto tragico di questa pandemia, i contagiati vengono isolati e non possono prendere parte ai funerali. Non possono dare l’ultimo saluto alla persona amata.

La solitudine dilaga.

Partorire durante il lockdown non è stato facile per le neomamme e nemmeno per le mamme che hanno già esperienza.

La gravidanza è un periodo unico per i futuri genitori che si preparano ad accogliere loro figlio. Sono mesi di attesa, di speranza e di condivisione.

Il Covid ha sospeso i corsi di accompagnamento in presenza e quindi la possibilità di mettersi in relazione con altre coppie, ha bloccato tutto. Le mamme si sono ritrovate a casa nella loro attesa che è parsa ancora più lunga. Donne in sala parto con la mascherina appiccicata alla bocca che non permetteva il passaggio sereno del respiro, quel respiro che regola le doglie e addolcisce il dolore.

Donne che da sole, mentre i mariti erano in macchina con il telefonino stretto fra le mani, hanno dato alla luce il loro piccolo. Quel momento immaginato tanto con la persona amata accanto, con foto che immortalano la triade per molte donne è stato un momento solitario.

E le mamme hanno mostrato tutta la loro forza, e la potenza dell’amore ha fatto superare difficoltà, paure e ansie.

Share: