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Università di Messina: “Un Calcio al Razzismo – Uniti con lo Sport”, il 20 e 21 maggio il torneo di calcio a 5

L’iniziativa ha consolidato il suo impegno culturale a favore dell’inclusione, della lotta contro il razzismo e della promozione di valori universali attraverso lo sport.

6 Mag 2025 11:53

L’Aula Magna del Rettorato ha ospitato la nona edizione di “Un Calcio al Razzismo – Uniti con lo Sport”, la più longeva manifestazione dell’Ateneo peloritano. Anno dopo anno, l’iniziativa ha consolidato il suo impegno culturale a favore dell’inclusione, della lotta contro il razzismo e della promozione di valori universali attraverso lo sport.

L’evento, nato da una idea del prof. Carlo Giannetto (Ordinario di Economia e Marketing agroalimentare), è stato co-organizzato dal Comitato Unico di Garanzia (CUG) e dalla SSD UniMe, con il supporto del Comune di Messina, nell’ambito del progetto IncludiME. Vi hanno preso parte, tra gli altri, la Rettrice, prof. Giovanna Spatari, la Presidentessa del CUG, prof. Vittoria Calabrò (in qualità di coordinatrice), il Presidente della SSD UniMe, dott. Francesco De Francesco, il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò (collegato da remoto), il Commissario Tecnico della nazionale maschile di pallanuoto, Sandro Campagna, ed il Presidente nazionale dell’US Acli, Damiano Lembo (da remoto). Tema dell’edizione 2025:  “Il valore educativo e sociale dello sport”.

“Sono molto lieta – ha esordito la Rettrice – di poter vedere l’Aula Magna gremita di giovani in occasione di questo importantissimo evento che rappresenta un segno tangibile del constante impegno di UniMe contro ogni forma di razzismo. Questa manifestazione, nata da una idea del prof. Carlo Giannetto, riveste un ruolo prezioso all’interno della nostra Comunità e negli anni ha visto avvicendarsi tante personalità del mondo dello sport e non solo. L’edizione 2025 si focalizza sul valore educativo e sociale dello sport, strumento formidabile di contrasto alla discriminazione e incentivo all’inclusività.

La presenza del CT, Sandro Campagna, e del Presidente del CONI, Giovanni Malagò, testimonia la vitalità del legame tra Accademia e Sport. Desidero ringraziare tutte le autorità e tutti gli studenti presenti, in particolare gli alunni dell’Istituto Comprensivo ‘Mazzini’ di Messina, autori di un bellissimo video sui valori veicolati dallo sport”.

“Nove anni cominciano ad essere tanti – ha aggiunto il prof. Giannetto – e sono orgoglioso di quanto abbiamo raggiunto tutti insieme partendo da zero. Tante persone si sono avvicinate a questa manifestazione e sono certo che molte altre lo faranno in futuro per aiutarci nella lotta contro il razzismo e nella divulgazione dei valori universali mediante lo sport. Quest’ultimo possiede un potere unico che gli consente di educare, ispirare e unire le persone. Purtroppo, non può bastare solo lo sport a sradicare il razzismo che ancora oggi è una realtà. Le attuali istituzioni sportive stanno attuando delle soluzioni anche efficaci, ma spesso si muovono in seguito a pressioni esterne o forti atti discriminatori. Se è vero che lo sport riflette la società, è altrettanto vero che l’educazione ne costituisce le fondamenta. Per questa ragione Il connubio Sport-Università, con il coinvolgimento della Scuola e di tutte le altre Istituzioni è un necessario strumento educativo per accompagnare i giovani verso un futuro sempre più inclusivo”.

“Ringrazio la Rettrice, tutta la Comunità accademica e i presenti per l’invito – ha detto Malagò -. Ho spesso avuto il privilegio, per il ruolo che ricopro, di intervenire in dibattiti pubblici sul razzismo e desidero fare i complimenti agli organizzatori di questo evento. In qualità di membro del CIO, posso affermare che il Comitato Olimpico Internazionale si sta adoperando moltissimo per il contrasto ad ogni forma di discriminazione nello sport; a tal proposito mi piace ricordare la formazione di una squadra olimpica che riunisce i migranti sotto lo stendardo dei Cinque Cerchi. Lo sport è una opportunità enorme per collocare nel mondo le persone e gli sportivi che soffrono a causa delle discriminazioni ed esempi come la vostra manifestazione rappresentano un modello da seguire per proseguire sulla strada della lotta contro il razzismo. Con questa iniziativa riuscite a rendere gli studenti protagonisti del cambiamento anche attraverso un evento sportivo, ovvero, il torneo di calcio a 5 che ospiterete nei prossimi giorni”.

“Come allenatore – ha commentato il CT Campagna – obbligo i miei giocatori a coniugare studio e sport, poiché quest’ultimo dura fino a un certo punto. Indubbiamente, ti forma, ti aiuta ad essere un cittadino migliore, ma è necessario allenare anche la mente, poiché uno sportivo che ha anche studiato può garantire performance migliori ed affrontare meglio il futuro. Anche per questa ragione sono felice di essere qui, in Università, per ribadire che la pallanuoto, e lo sport in generale, è uno strumento inclusivo. Ogni forma di esclusione non fa parte del nostro mondo. Nella formazione di una squadra, ad esempio, non è detto che vengano considerati i migliori, ma può essere incluso anche un elemento che, pur essendo più debole, in un meccanismo di gruppo riesce a rendere al meglio per sé e per i compagni”.

Le relazioni accademiche hanno trattato tematiche rilevanti: “Lo sport come prassi di Bildung e di socializzazione” (prof.ssa Rosa Faraone), “Lo sport come bene comune” (prof.ssa Caterina Sindoni) e “Il ruolo dell’esercizio fisico nell’empowerment sociale” (prof. Demetrio Milardi).

Il 20 e 21 maggio, presso la Cittadella sportiva universitaria, si svolgerà il torneo di calcio a 5 (futsal) che vedrà sfidarsi squadre multietniche composte da giovani migranti, studenti universitari e rappresentanti di organizzazioni no-profit, unendo nel gioco persone di diverse culture accomunate da un messaggio di solidarietà e inclusione. Ogni squadra dovrà scegliere un nome, stabilire un capitano e presentare una frase-spot contro il razzismo e sarà composta da un minimo di cinque giocatori e un massimo di otto. Ogni partita rappresenterà una ulteriore opportunità per riflettere sugli stereotipi e sui pregiudizi che ancora affliggono la nostra società, utilizzando lo sport come potente strumento di sensibilizzazione e cambiamento.