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Strasburgo il giorno dopo: la testimonianza di due giovani mistrettesi

12 Dic 2018 19:35

Ieri a Strasburgo si è consumata l’ennesima strage causata dalla follia del terrorismo di radice islamica. Un 29enne “radicalizzato” ha fatto fuoco ai mercatini di Natale uccidendo tre persone e ferendone altre sedici,tra loro grave un italiano. Presenti a Strasburgo in questi giorni anche due giovani amastratini, Jessica Salamone e Carmelo Marinaro. I due ragazzi si trovano nella città francese poiché vincitori del concorso europeo promosso dal Movimento per la Vita e il premio,ritirato durante una cerimonia a Palermo nel mese di maggio, è stato proprio un viaggio a Strasburgo dal 10 al 13 dicembre. Il viaggio-premio prevede una visita al parlamento europeo e anche una simulazione di una seduta dell’ europarlamento. Quindi Jessica e Carmelo si sono trovati nella città francese proprio durante il terribile attentato terroristico e raccontano così quei momenti: “noi siamo stati in centro nelle zone dei mercatini di Natale,afferma Jessica Salamone, già dalle ore 6:30-7:00 e poi siamo andati in un locale in cui ci siamo sistemati in una sala sotterranea. Quando abbiamo finito di mangiare alcuni ragazzi si sono alzati per andare fuori a fumare, ma a questo punto sono stati subito bloccati da un responsabile del ristorante che li ha invitati a non uscire poiché da lì a poco ci saremmo mossi tutti insieme “. Il tono del responsabile però ha destato sospetti e preoccupazione in Jessica,Carmelo e i numerosi giovani presenti e i sospetti diventano più che fondati nel momento in cui iniziano ad arrivare le telefonate dei parenti dall’ Italia. “Appena si è saputo qualcosa di più concreto, commenta Jessica, ci hanno informato della sparatoria che praticamente stava avvenendo a pochi passi al di là della strada e a quel punto tra i presenti si è scatenato il panico con gente che urlava, piangeva e si disperava e intanto nel locale erano anche entrati semplici passanti in cerca di protezione “. “Noi fino a quel momento, raccontano i due ragazzi, non avevamo capito e sentito nulla poiché eravamo in questo locale sotterraneo,ma una volta appresa la tremenda notizia il panico è iniziato a serpeggiare tra tutti. Abbiamo anche incontrato un’ insegnante che aveva dei suoi alunni che erano usciti proprio in quel momento e si sono trovati in mezzo alla sparatoria, fortunatamente sono scappati e stanno bene poiché hanno trovato riparo e protezione in alcuni appartamenti che sono stati aperti dai proprietari “. “Noi, ringraziando Dio, siamo illesi e stiamo bene,affermano Jessica e Carmelo, ovviamente ieri c’erano molta tensione e paura e anche oggi la situazione è surreale e poco serena visto che l’attentatore non è stato ancora catturato. La città è molto silenziosa,blindata, in giro ci sono per lo più forze dell’ordine, ma giustamente non è consigliabile stare fuori per le strade. Le luci di Natale sono spente, i mercatini chiusi, fuori c’è molto silenzio e Strasburgo conosciuta anche come la capitale del Natale non può trasmettere quello spirito e quella gioia natalizi che si respiravano fino a ieri “.

Giuseppe Cuva