Ospedale di Mistretta

Sanità sui Nebrodi, disagi a S. Agata Militello e Mistretta

La Uil-fpl segnala che presso l'ospedale di Sant'Agata Militello non funziona l'apparecchio per analizzare i tamponi covid, mentre al SS Salvatore di Mistretta la Cisl -fp denuncia gravi carenze di personale medico.

31 Gennaio 2023 18:19

All’ospedale di S.Agata Militello non funziona l’apparecchio analizzatore che processava un elevato numero di tamponi per l’individuazione di eventuali positivi al Covid.

A denunciarlo la sigla sindacale Uil Fpl che esprime notevoli preoccupazioni in merito a questo disservizio e a una disfunzione che sembrerebbe causata dalla mancanza di reagenti necessari al funzionamento e quindi ad individuare l’eventuale positività da Sars Cov 2.

Tutto ciò, sta comportando ritardi nella determinazione dei referti e dei costi aggiuntivi per l’Azienda in quanto, oltre ad impegnare il personale autista per il trasporto dei campioni presso l’Azienda Ospedaliera Papardo, in tutti quei casi urgenti, si ricorre anche all’utilizzo di ambulanze in convenzione con aggravio di ulteriori costi.

Pertanto la Uil fpl chiede di intervenire con urgenza per risolvere tali gravissime problematiche che potrebbero essere causa di episodi di malasanità, concludono così Biagio Indriolo e Livio Andronico rispettivamente Segretario aziendale di presidio segretario generale della Uil fpl.

Purtroppo la sanità sui Nebrodi fa acqua da tutte le parti non solo a Sant’Agata Militello, ma anche e soprattutto al SS Salvatore di Mistretta in cui, come ci fa sapere il referente locale della Cisl Fp Gioacchino d’Agostino, i Medici di pronto soccorso presenti 3 su 7 Medici cardiologi,Medici anestesisti ,Medici radiologi, l’unico ortopedico che assicurava 2 accessi settimanali è in malattia e non sostituito e dulcis in fundo la chirurgia non è messa nelle condizioni di poter operare, anzi gli unici 2 chirurghi vengono inviati a Lipari e Patti.

Una situazione a dir poco grave, disservizi che oltre a condannare i medici presenti a turni massacranti, rischiano di creare disagi a un’utenza che ha bisogno di una sanità di prossimità.

Giuseppe Cuva