Mistretta,tentano di rubare legna in area boschiva per rivenderla. Arrestati dai Carabinieri
Un 33enne e un 31enne entrambi di Mistretta sono stati arrestati dai carabinieri per il reato di tentato furto pluriaggravato di legna da alberi presenti in area boschiva demaniale.
Redazione Telemistretta 15 Luglio 2020 10:01
Ieri pomeriggio, nel corso dei servizi di controllo del territorio, i Carabinieri della Compagnia di Mistretta hanno arrestato, in flagranza di reato, il 33enne G.A. ed il 31enne A.L., entrambi di Mistretta e già noti alle forze dell’ordine, in quanto ritenuti responsabili, in concorso, del reato di tentato furto pluriaggravato di legna da alberi presenti in area boschiva demaniale.
In particolare, nel corso di servizi di controllo delle aree boschive, in contrada Montepiano, ricadente nella zona “B” del Parco dei Nebrodi, i militari dell’Arma hanno notato la presenza di due individui, intenti a recidere della legna dai tronchi di alberi di cerro della specie “quercus cerris”, che erano stati precedentemente tagliati. Da un più approfondito controllo dell’area, i Carabinieri hanno accertato che i due uomini, senza alcuna autorizzazione ed arrecando grave danno all’integrità del bosco, avevano già abbattuto complessivamente 60 alberi, di cui 30 erano già stati sezionati e dai quali avevano ricavato legname, già venduto a terzi. Sul luogo i militari dell’Arma hanno rinvenuto anche due motoseghe, un’ascia, 10 taniche contenenti olio per la lubrificazione ed attrezzatura varia.
I successivi accertamenti eseguiti dai Carabinieri hanno consentito di risalire all’identità degli acquirenti ed al recupero di circa 10 tonnellate di legname, che sono state sottoposte a sequestro unitamente all’attrezzatura ed alle motoseghe.
I due uomini sono stati pertanto arrestati, in flagranza di reato, poiché ritenuti responsabili, in concorso, di tentato furto pluriaggravato di legna da alberi presenti in area boschiva demaniale e su disposizione del Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica di Patti (ME), sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo.