Mistretta, la chiesa di santa Rosalia rischia di crollare
Lesioni gravi si notano nella parte sinistra della chiesa di Santa Rosalia a Mistretta. Richiesto intervento immediato altrimenti si rischiano crollo dell'edificio e conseguenze per tutta l'area
Amministratore 20 Ottobre 2020 12:27
La chiesa di santa Rosalia a Mistretta rischia seriamente di crollare.
L’edificio sacro del XVII° – XVIII° sec. da un po’ di tempo viene curato da un gruppo di giovani amastratini che si sono presi a cuore molte chiese della città.
Proprio in uno dei “sopralluoghi” effettuati, precisamente il 21 agosto, i ragazzi si sono accorti che la chiesa presentava soprattutto nella fiancata sinistra, nord-est, delle lesioni.
Preoccupati della situazione, visto che le fratture crescono di giorno in giorno, i giovani avvisano l’arciprete di Mistretta mons. Michele Giordano che provvede a segnalare il grave problema alle autorità competenti.
Quindi nei giorni scorsi è avvenuto un sopralluogo dei tecnici della soprintendenza e del genio civile che vedendo la gravità della situazione hanno disposto una messa in sicurezza immediata dell’angolo della chiesa e dell’area pubblica di pertinenza a salvaguardia della pubblica e privata incolumità.
Il fenomeno, come si legge nel verbale, è di recente innesco ed è in rapida evoluzione.
Le lesioni sono facilmente visibili all’esterno della chiesa, ma anche e soprattutto all’interno nella parte sinistra che è stata transennata.
Le spaccature più profonde si notano attorno a due tele una ritraente san Michele e l’altra l’Immacolata Concezione. Proprio attorno a quest’ultima si notano le lesioni più gravi e profonde che hanno anche colpito l’altare sottostante e la pavimentazione.
Il problema, come detto, è che queste spaccature sono in movimento continuo e nelle ultime settimane sono cresciute.
Questa non è solo una problematica della chiesa, ma interessa anche le case circostanti e il corso Umberto I che è una strada trafficatissima visto che in pratica è la continuazione della SS 117 che attraversa Mistretta.
Una situazione che è stata attenzionata, tra gli altri , dal geologo Luigi Marinaro che sul fenomeno ha identificato delle possibili cause: 1) ai terreni argillosi che si trovano sotto la chiesa e resi ancora meno resistenti a causa della siccità; 2) probabilmente nei pressi dell’edificio ci dovrebbe essere un canalone per le acque reflue che col tempo è stato occultato. Quest’ultimo una volta riceveva acqua oggi forse non ne riceve più e quindi sotto va facendo danni che hanno forse compromesso le fondamenta della chiesa. 3) Gli alberi intorno che con le radici provocano il disseccamento della parte superficiale e di conseguenza anche il cedimento.
Durante i sondaggi proprio nel presunto canalone che non raccoglie, ma disperde acque, attraverso un sondino si sono analizzati i liquidi e si è notato che in mezzo sono state trovate anche tracce di acqua di fogna.
Un fenomeno complesso, afferma Marinaro, che deve essere approfondito per trovare una soluzione.
In tutto ciò quello che preoccupa il geologo è che ci vuole un intervento immediato perché la cosa sicura è che le fondazioni della parte nord-est sono state danneggiate e il rischio crollo, col passare del tempo, diventa sempre più reale.
Anche una piccola scossa di terremoto o delle sollecitazioni o vibrazioni varie potrebbero causare il crollo della chiesa con conseguenze per l’intera area.