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Messina, conclusi gli Stati Generali, fatto il punto sullo stato dell’arte delle Politiche di genere negli Atenei

Nell’arco delle due giornate, l’iniziativa è stata suddivisa in 4 sessioni che hanno permesso agli Atenei di fare un bilancio su temi quali equità e inclusione

8 Lug 2025 12:11

Si è conclusa stamane, presso l’Aula Magna dell’Università di Messina, la due giorni dedicata agli Stati Generali sulle Politiche di genere. Dopo i lavori di ieri, coordinati dalla Rettrice Giovanna Spatari, Presidentessa della Commissione CRUI sulle Tematiche di genere, le attività odierne sono state inaugurate, insieme alla stessa prof.ssa Spatari, dalla Presidentessa della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, prof.ssa Giovanna Iannantuoni, la quale ha presentato i risultati emersi dall’’Indagine conoscitiva CRUI in merito al tema delle molestie, alla relativa percezione del fenomeno all’interno degli Atenei in ogni loro componente ( Docenti, PTA Comunità studentesca) ed agli strumenti di prevenzione e contrasto adottati dalle Università.

L’iniziativa che vive oggi la sua seconda giornata – ha detto la Rettrice, prof. Spatari – è molto importante poiché segna il punto sugli Stati Generali della CRUI in relazione ai temi di genere. Sono orgogliosa che UniMe abbia potuto ospitare questo appuntamento e ringrazio la Presidentessa Iannantuoni per averlo permesso. La sua presenza qui oggi si lega fortemente ad una promessa fatta ai nostri studenti all’indomani del femminicidio di Sara Campanella e testimonia che il percorso che abbiamo intrapreso continua più forte che mai. Oltre 110 Prorettrici o Delegate di genere hanno deciso di prendere parte agli Stati Generali, in presenza o da remoto, e sono già stati presentati i risultati dell’attività svolta dai vari gruppi di lavoro. Da queste basi dovremo ripartire con più vigore per orientare le azioni future.  Desidero, inoltre, rilanciare formalmente I’invito,  già espresso dalla prof.ssa Aurelia Sole, affinché venga estesa a tutti gli Atenei italiani la campagna ‘Posto Occupato’ che il nostro Ateneo sostiene da circa 10 anni”.

“L’Indagine CRUI – ha commentato la Presidentessa, prof.ssa Iannantuoni – vede coinvolte circa 2 milioni di persone e rappresenta una ferma presa di responsabilità da parte di tutta la Comunità accademica delle Università italiane. Ciascuno di noi sa che possono accadere delle cose all’interno del panorama universitario ed è necessario lavorare per contrastare, in maniera sinergica e non retorica, il fenomeno delle molestie e delle violenze di vario tipo.  È fondamentale che si alzi quel velo di ipocrisia che troppo spesso persiste all’interno degli Atenei ed è per questa ragione che, per la prima volta in modo corale, tutte le 85 Università della CRUI hanno operato tempestivamente per interrogare le proprie Comunità e fornire risposte importanti contro violenze ed ingiustizie figlie di un sistema sbagliato che permea tutto il Paese. Dall’indagine è emerso un quadro di luci e ombre che fanno degli Atenei lo specchio dell’Italia; dare l’esempio, ma anche mettere in campo le proprie peculiarità scientifiche e di ricerca per reagire concretamente a violenze inaccettabili è un dovere al quale non dobbiamo sottrarci perché, oggi, non possiamo più tollerare avvenimenti come il femminicidio di Sara Campanella, che ha toccato tutti noi e, in particolare, la vostra città, ma neppure violenze di altro tipo. Penso a quella economica, una forma di discriminazione nello studio o sul lavoro che impedisce alle studentesse di scegliere percorsi più adatti a loro, penso all’ambito delle discipline STEM, o di fare carriere lavorative alle stesse condizioni stipendiali dei colleghi. Viviamo nel pieno dell’inverno demografico, il nostro Paese non può più permettersi di avere la percentuale di lavoro femminile più bassa fra gli Stati OCSE. Tutto ciò, al pari di altre forme di molestie o discriminazioni è stato posto sotto la lente di ingrandimento dell’Indagine conoscitiva CRUI, i cui risvolti ci vedranno ancora fortemente impegnati all’interno delle nostre Comunità”.

Nell’arco delle due giornate, l’iniziativa è stata suddivisa in 4 sessioni (moderate dai docenti UniMe Carlo Vermiglio, Vittoria Calabrò, Milena Meo e Daniela Sapienza) che hanno permesso agli Atenei di fare un bilancio su temi quali equità e inclusione, linguaggio e genere, processi di reporting in ottica di genere, con un focus specifico e multidisciplinare sulle modalità di prevenzione e sugli strumenti di contrasto alle molestie in ambito universitario. I lavori si sono conclusi con una sessione tematica in argomento, a cura delle Delegate CRUI.

Agli Stati Generali sulle Politiche di genere hanno preso parte, tra gli altri, anche S.E. dott.ssa Cosima di Stani, Prefetta di Messina; il dott. Federico Basile, Sindaco di Messina; la prof.ssa Antonella Polimeni, Rettrice dell’Università di Roma “La Sapienza” (in collegamento da remoto); il prof. Francesco Priolo, Rettore dell’Ateneo di Catania; il prof. Giuseppe Zimbalatti, Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria; il prof. Antonio Garofalo, Rettore dell’Università Parthenope di Napoli; il prof. Francesco Tomasello, Rettore dell’Università Kore di Enna; l’avv. Andrea Catizone, Consigliera delegata della Ministra dell’Università e della Ricerca per le politiche dell’orientamento e del disagio giovanile.