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“La Salute è un diritto di tutti”, lettera aperta di una giovane mamma di Mistretta al Presidente Musumeci

Carmen Giangarrà, giovane mamma amastratina, scrive al presidente Musumeci di attivare i servizi che mancano, e sono previsti, presso il SS Salvatore

16 Dicembre 2021 14:05

Una lettera aperta al presidente della regione Nello Musumeci da parte di una giovane mamma di Mistretta, Carmen Giangarrà, in cui racconta l’amore per la sua terra, la sua scelta di vivere in Sicilia, ma anche il dolore e l’angoscia nell’abitare in un territorio, come quello dei Nebrodi, in cui il diritto alla salute viene spesso negato.

Carmen, senza giri di parole, ricorda al presidente Musumeci, come i siciliani abbiano il coraggio di rimanere in questa isola e maggiormente chi, come lei, ha scelto dal nord di ritornare e mettere su famiglia. Carmen ha fatto una scelta di amore, ma vivendo in Sicilia inizia a guardare con occhi più razionali e critici i problemi che attanagliano la regione come la viabilità, infatti ci sono oggettive difficoltà a spostarsi da un paese a un altro, ma soprattutto la sanità.

Carmen Giangarrà racconta la sua vicenda personale quando ha dovuto affrontare gli ultimi mesi di una sua gravidanza. Lo ha dovuto fare viaggiando verso S.Agata Militello perchè a Mistretta è stato chiuso il punto nascite con il famoso decreto Balduzzi del 2010, con le conseguenze che ne sono derivate per le puerpere che fino a un certo punto possono essere seguite dal consultorio familiare, presente presso il SS Salvatore, ma poi a fine gravidanza devono rivolgersi ad altre strutture.

La Giangarrà, nella sua lunga missiva, evidenzia che durante le sue ricerche su internet ha trovato un documento in cui si parla di linee di indirizzo sull’organizzazione del sistema di trasporto materno assistito ( STAM) e del sistema di emergenza neonato (STEN) dettate dal Comitato Percorso Nascita Nazionale in cui tra le tante cose vi è scritto che: “l’intero percorso nascita sulla base di tale accordo, va predisposto e pianificato su base regionale utilizzando preferibilmente modelli di rete organizzativa di assistenza perinatale”.

In questo documento, afferma Giangarrà, la regione viene menzionata spesso come nel caso in cui si afferma che deve organizzare al meglio il percorso nascita considerando le differenze territoriali o come c’è scritto nella Raccomandazione del Ministero della salute del 2010 (num 11/2010) devono attuare dei modelli operativi rispondenti ai bisogni della propria realtà territoriale e quindi assicurare, tra le altre cose, un trasporto assistito materno o in utero che rappresenta la modalità di trasferimento più sicura che deve seguire protocolli per la gravidanza a rischio e che deve essere trasferita in strutture di II e III livello.

Carmen Giangarrà, quindi, esorta il Governatore Siciliano ad attuare quello che già esiste nero su bianco, perché la salute è un diritto sancito dalla Costituzione e i cittadini di questi territori hanno gli stessi diritti di quelli che abitano nelle zone costiere e nelle grandi città.

Non è possibile, afferma la scrivente della lettera, che si debba avere paura di affrontare una gravidanza per delle assurde carenze sanitarie e in tutto ciò invita il Presidente della Regione a ricordare il nome del piccolo Brand o,il bambino nato prematuro e poi morto lo scorso 2 dicembre, perchè qui, afferma, non siamo Cittadini di Serie B, non siamo numeri, ma persone che meritano rispetto e soprattutto tutela.

La lettera si conclude con un auspicio, ovvero che con l’avvento delle festività Natalizie si attivino quei servizi, previsti per legge, presso l’ospedale SS Salvatore affinché venga assicurata l’assistenza sanitaria giusta a tutto questo territorio e certe tragedie come quella del Piccolo Brando e della sua famiglia non si ripetano più.

Giuseppe Cuva