MORTI

La commemorazione dei defunti, il ricordo di chi non c’e’ più nella speranza della vita eterna

In questi giorni tantissime persone si recano nei cimiteri per visitare i propri cari che dormono nel sonno eterno

2 Nov 2024 12:09

Il 2 novembre si celebra la commemorazione di tutti i defunti, un giorno importante in cui tantissime persone si recano nei cimiteri per portare un fiore, stare dinanzi la tomba di un proprio parente e amico, pregare in un momento anche di ricongiunzione con chi é adesso dorme nel sonno eterno. 

il 2 novembre rappresenta per tutti una sosta nella vita per ricordare con una certa nostalgia il passato, vissuto con i nostri cari che il tempo e la morte han portato via, il bene che coloro che ci hanno preceduti sulla terra hanno lasciato all’umanità, e il loro contributo all’aumento della fede, della speranza, della carità e della grazia nella Chiesa.

La pietas verso i morti risale agli albori dell’umanità. In epoca cristiana, fin dall’epoca delle catacombe l’arte funeraria nutriva la speranza dei fedeli. A Roma, con toccante semplicità, i cristiani erano soliti rappresentare sulla parete del loculo in cui era deposto un loro congiunto la figura di Lazzaro. Quasi a significare: Come Gesù ha pianto per l’amico Lazzaro e lo ha fatto ritornare in vita, così farà anche per questo suo discepolo! La commemorazione liturgica di tutti i fedeli defunti, invece, prende forma nel IX secolo in ambiente monastico. La speranza cristiana trova fondamento nella Bibbia, nella invincibile bontà e misericordia di Dio. «Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!», esclama Giobbe nel mezzo della sua tormentata vicenda. Non è dunque la dissoluzione nella polvere il destino finale dell’uomo, bensì, attraversata la tenebra della morte, la visione di Dio.