
Due anni fa la scomparsa di Biagio Conte, chiesa gremita per la Santa Messa in suffragio del Frate Laico
Mons. Lorefice: ""Fratel Biagio nei suoi giorni terreni ha parlato, ha gridato ai nostri cuori. Ancora oggi, la sua è una voce che continua a risuonare imperterrita"
Redazione Telemistretta 13 Gen 2025 13:42
Sono trascorsi già due anni dalla scomparsa di Fratel Biagio Conte e nonostante il passare del tempo l’esempio e il ricordo del frate laico è ancora scolpito nei cuori di tutti coloro che lo hanno conosciuto e ne hanno apprezzato le qualità morali. Prova ne è che nel pomeriggio di ieri presso la chiesa di via dei Decollati a Palermo erano tantissimi i fedeli che hanno partecipato alla santa messa in suo suffragio ed officiata dall’arcivescovo mons. Corrado Lorefice.
Il vescovo di Palermo nella sua omelia ha sottolineato come “Fratel Biagio nei suoi giorni terreni ha parlato, ha gridato ai nostri cuori. Ancora oggi, la sua è una voce che continua a risuonare imperterrita, nonostante una rumorosa ostentata sordità, a volte, sembra metterla a tacere. La sua voce continuerà a risuonare, nessuno la potrà soffocare, tanto meno edulcorare o strumentalizzare. Voce che vuole continuare a parlare alla Città, alla Chiesa, alla Missione di speranza e carità. Voce che deve continuare la sua corsa. Arrivare al cuore. Scuotere. Vagliare, provocare, scuotere, indirizzare. La sua voce, il suo grido, ci hanno aiutato a vedere ciò che non sappiamo o non vogliamo vedere. E devono continuare a farlo! Come quella del profeta la sua parola è stabile, salda, certa. Ora Biagio parla ancora di più con il suo silenzio che narra tutta la sua vita.
È la fede che ha guidato Fratel Biagio. La speranza gli ha dato sguardo profondo, lungimirante e audace. La carità lo ha infiammato d’amore creativo e concreto verso i piccoli, i poveri, i diseredati, gli oppressi, i respinti. La Missione voluta e realizzata da Biagio – con le sue diverse opere –, ha una chiara impronta teologale ed ecclesiale, già nella denominazione che ha scelto: Missione di speranza e carità.
Custodiamo la memoria di Biagio, ha affermato mons. Lorefice, il suo messaggio e la sua eredità. Custodiamo la sua testimonianza che da sempre ha fatto profumo di santità, «profumo soave per il Signore» (Lv 2,9), e che deve effondere ancora tutta la sua dolce e penetrante fragranza per tanti altre e altri nella Chiesa e nel mondo.”
Giuseppe Cuva





