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Autostrade, aumentano i pedaggi, ma i disagi restano

Da 5 giorni sono scattati gli aumenti dei pedaggi nelle autostrade siciliane, che rimangono però poco sicure per chi viaggia, tra cantieri infiniti e poca manutenzione

5 Febbraio 2024 17:00

Dall’inizio del mese sono aumentate le tariffe dei pedaggi autostradali, un rincaro che ha fatto storcere il naso ai tanti automobilisti che percorrono le autostrade A20 e A18 in Sicilia, gestite dal Cas ed entrambe a pagamento.

Costi eccessivi, spesso in assenza delle condizioni per viaggiare in sicurezza e in presenza di cantieri che rendono la circolazione a dir poco complicata.

Stamattina, preso il biglietto al casello di Buonfornello, dopo nemmeno 100 metri c’è un restringimento di carreggiata, con doppia marcia di circolazione. Un percorso che, nel rispetto dei limiti di velocità a 60 e a 40 km orari, e magari, come nel nostro caso, dietro un mezzo pesante, dura più di 6 minuti per un restringimento lungo quasi 6 km, oltre il ponte di Campofelice di Roccella.

Il più delle volte il manto stradale è dissestato, dopo Cefalù c’è un altro breve restringimento che esiste già da qualche mese. Le varie gallerie, oltre a non avere corsie di emergenza, spesso sono poco illuminate e dunque meno sicuri.

Dopo lo svincolo di Tusa, nell’omonima galleria, c’è un altro restringimento di carreggiata per tutta la lunghezza del tunnel, quasi 3 km e questo altro disagio, non si vede nessuno lavorare, dura da molto tempo.

Allo svincolo di Santo Stefano di Camastra altro breve tunnel privo di illuminazione e di due caselli con cassa automatica ne funziona solo uno e ci accorgiamo che la tariffa per il tratto Buonfornello-Santo Stefano è rimasta invariata, ma un cartello annuncia a chiare lettere che dall’1 febbraio in alcuni tratti le tariffe sono state variate.

Peccato che a tali variazioni non corrispondano autostrade degne di tal nome e sicure per chi viaggia.

Giuseppe Cuva