A San Pietro l’addio a Benedetto XVI, il Papa: ha elargito sapienza e delicatezza

Il suono delle campane a morto della Basilica di San Pietro ha scandito l’uscita del feretro di Benedetto XVI dalla basilica per raggiungere la piazza. Una piazza affollata da migliaia di persone di ogni età e nazionalità. Giovani, laici e soprattutto sacerdoti, famiglie, suore, gruppi dall’Italia e dalla Germania, con bandiere e stendardi. Si sono messi in fila alle 5.30, sottoposti a controlli veloci, in una Roma blindata dalle forze dell’ordine e avvolta nelle prime ore del mattino da una fitta nebbia. L’atmosfera è raccolta, gli applausi fragorosi ma misurati. Una cerimonia sobria così come voleva papa Benedetto XVI. Sul feretro è stato poggiato un Vangelo aperto. Quel Vangelo che, dice Papa Francesco nell’omelia, Ratzinger “ha testimoniato durante la sua vita”: “Affidiamo il nostro fratello alle mani del Signore” che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita” .

E sulla figura di Cristo che si è concentrata la riflessione del Pontefice, così come si è concentrata su Cristo l’intera vita di Ratzinger fino agli ultimi suoi battiti. Papa Francesco infine si rivolge a Benedetto XVI definendolo fedele amico dello sposo: “Come le donne del Vangelo al sepolcro, siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni”. Benedetto, prosegue il santo padre, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce! Benedetto XVI è stato il 265° Papa. Il suo cammino su questa terra si è interrotto il 31 di dicembre per intraprendere il viaggio verso la casa del Padre. La sua memoria rimane nel cuore della Chiesa e dell’intera umanità. Presente in piazza San Pietro anche una delegazione di Mistretta

di Rosalinda Sirni