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78 prescrizioni e un’assoluzione per gli imputati che manifestarono contro la chiusura dei tribunali di Mistretta e Nicosia

Gli imputati erano accusati di interruzione di pubblico servizio durante una protesta contro la chiusura dei tribunali di Mistretta e Nicosia presso la stazione ferroviaria di Santo Stefano di Camastra

11 Set 2021 10:28

Sono arrivate 78 prescrizioni e un assoluzione per gli imputati che erano accusati di interruzione di pubblico servizio durante una protesta contro la chiusura dei tribunali di Mistretta e Nicosia e in cui bloccarono il traffico ferroviario presso la stazione di Santo Stefano di Camastra.

Ad accogliere le richieste degli avvocati difensori Antonio Di Francesco, Carmelo Occhiuto, Salvatore Timpanaro, il giudice Vincenzo Mandanici del Tribunale di Patti che ha dichiarato la prescrizione per 78 imputati, mentre per il mistrettese Sebastiano Maniaci, che ha rinunciato alla prescrizione, è arrivata l’assoluzione con formula piena in quanto non ha commesso il fatto. A difendere Maniaci gli avvocati Orietta Lutri e Andrea Maniaci.

I fatti risalgono a otto anni fa e precisamente il 13 settembre 2013 quando un gruppo di manifestanti, che protestava contro la chiusura dei tribunali a di Mistretta e Nicosia, decise di recarsi pacificamente presso la stazione di Santo Stefano di Camastra e occupare i binari per far sentire la voce di un territorio che veniva depredato di due importantissimi presidi di legalità e giustizia. Sindaci, amministratori, avvocati , semplici cittadini scelsero questa forma di protesta per manifestare il loro malcontento che era anche quello di un’intera popolazione e tutto ciò provocò, dalle 7 alle 11, disagi alla circolazione ferroviaria, con ritardi che arrivarono anche fino a 140 minuti.

Nel 2017 ai manifestanti, che vennero identificati dalla polizia, arrivò la notifica di decreto penale di condanna.

Soddisfazione legittima esprime il comitato unitario in difesa dei tribunali di Mistretta e Nicosia attraverso un comunicato stampa che riportiamo integralmente:

“Si chiude una pagina scandalosa che aveva portato alla sbarra circa un centinaio di amministratori, avvocati e professionisti, cittadini in genere dei distretti di Nicosia e Mistretta, rei di essersi battuti per il mantenimento di presidi di legalità e contro l’arroganza e la protervia di governi ed apparati, in particolare il Dipartimento dell’Amministrazione della Giustizia dell’epoca, i quali si erano perfino rifiutati di ricevere a Roma le delegazioni delle popolazioni interessate.

Un ringraziamento agli Avvocati dei fori di Nicosia, Mistretta, Enna, Patti e Messina, ai colleghi rappresentanti dell’Unione delle Camere Penali che hanno assunto gratuitamente la difesa degli imputati e che, in questi anni, con slancio, passione e professionalità, sono stati gli artefici della vicenda giudiziaria.

La nostra fu una battaglia legittima e giusta, non solo di protesta ma anche di proposta. Non possiamo dimenticare come, con cinismo e distacco dalle esigenze delle periferie, dopo il faticoso accordo raggiunto dalle comunità nicosiana ed amastratina, ci hanno negato anche il mantenimento sui Nebrodi di almeno un Tribunale ed un Carcere, creando così un’ulteriore ferita nelle già depresse aree interne.

Ci auguriamo che quella battaglia di alcuni anni fa, per certi aspetti anche esaltante, che coinvolse migliaia e migliaia di cittadini di Nicosia, Mistretta e dei rispettivi comprensori, rappresenti un punto di partenza ed un esempio affinché le attuali classi dirigenti vigilino sempre e, ancorché sarà difficile che ci venga restituito il “ maltolto ”, quantomeno vengano prevenuti ulteriori scippi al territorio.

Ma soprattutto auspichiamo che venga tracciato un progetto di sviluppo unitario ed armonico, di interazione socio-economica delle realtà montane con quelle costiere, che parta dal prossimo completamento della strada nord-sud nel tratto Mistretta – Nicosia – svincolo Mulinello e dei porti di Santo Stefano di Camastra e Sant’Agata di Militello. Da una battaglia apparentemente persa può nascere un’idea nuova, una speranza. Non possiamo non crederci ! “

Giuseppe Cuva