Pronto soccorso SantAgata

Sanità a rischio nel messinese, la Uil: “la nuova rete ospedaliera è un colpo durissimo”

Secondo il sindacatocon la nuova rete ospedaliera si dà ulteriore colpo alla sanità pubblica del territorio, tra tagli ai posti letto, reparti chiusi e servizi mai attivati

16 Lug 2025 16:06

La proposta di rete ospedaliera elaborata dall’assessorato regionale alla salute rappresenta un ulteriore durissimo colpo per la sanità nella provincia di Messina.

Una rete ospedaliera ancora una volta farlocca poiché è opportuno rammentare che quella vigente, oggi ulteriormente ridimensionata, si è caratterizzata per la mancata attivazione di alcune importanti unità operative, presenti soltanto sulla carta, quali, per esempio, la lungodegenza, l’Utic e la neurologia con stroke unit presso l’ospedale di S. Agata di Militello, per la non riapertura del presidio ospedaliero di Barcellona da lungo tempo inattivo e per il ridotto finanziamento dei tetti di spesa in tutte le aziende sanitarie messinesi.

In questo quadro già di per sé preoccupante che provoca gravissimi disagi ai cittadini-utenti, la nuova proposta di rete ospedaliera in un quadro di caos e di incertezze della programmazione sanitaria, si caratterizza per ulteriori tagli di posti letto e di unità operative nei vari nosocomi della nostra provincia.

Si tratta di un’operazione rozza che ha come fine ultimo la prosecuzione del processo di privatizzazione selvaggia della sanità pubblica messinese già avviato negli ospedali di Mistretta, Sant’Agata di Militello e di Barcellona.

In questo quadro, è desolante il trattamento subito dal reparto di cardiochirurgia pediatrica di Taormina considerato un punto di eccellenza del Meridione poiché non si comprendono la prospettiva futura e l’eventuale definitiva ubicazione della medesima unità operativa.

Inoltre, è doveroso evidenziare il pesante ridimensionamento della rete oncologica poiché, oltre ai posti tagliati nei vari ospedali, emerge il caso dell’unità operativa di oncologia dell’ospedale Papardo che, seppur prevista dalla vecchia e nuova rete ospedaliera, è stata inspiegabilmente chiusa l’area di degenza a causa di una precisa scelta del management aziendale con gravissimi danni per i pazienti molto fragili che sono costretti ai viaggi della speranza con i relativi aggravi di spese per la collettività e per le famiglie” lo hanno affermato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Livio Andronico, segretario generale Uil Fpl Messina.

“Come se non bastasse, sono stati soppressi all’Asp, al Paparo e al Policlinico di Messina tutti i posti letto dell’Utir, unità terapia intensiva respiratoria, dalle unità operative di pneumologia con forti ricadute sull’utenza, specie nella zona industriale di Milazzo, e sui carichi di lavoro del personale. Pertanto, auspichiamo che l’assessorato regionale alla salute riveda e modifichi radicalmente la proposta di rete ospedaliera che, allo stato, è decisamente nefasta per Messina e la sua provincia.

In tal senso, è indispensabile un confronto serio ed approfondito con il Sindacato che, partendo da una reale fotografia dell’attuale condizione dei nosocomi, metta al centro i cittadini-utenti e i lavoratori. Decisioni ed opzioni politico-amministrative che, certamente, sono lontanissime dalla scelta sbagliata che punta alla privatizzazione della sanità pubblica che, per quanto ci riguarda,

contestiamo e combatteremo in tutte le sedi. Esprimiamo, pertanto, un giudizio fortemente negativo sulla proposta di rete ospedaliera ed invitiamo tutti i sindaci ad uscire allo scoperto per difendere il nostro territorio” hanno così concluso Ivan Tripodi e Livio Andronico.