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Palermo, l’ultimo saluto a suor Emanuela Maria della Croce, fondatrice delle Sorelle Minori di S.Francesco

Presente alle esequie una nutrita rappresentanza della comunità di Tusa

26 Giu 2025 16:52

Si sono svolti nel pomeriggio di oggi i funerali di Suor Emanuela, Maria della Croce fondatrice dell’ordine delle Sorelle minori di San Francesco, che per tanti anni ha rappresentato un pilastro di fede, dedizione e amore nel convento di Tusa.

Le esequie sono state officiatenella chiesa di santa Chiara delle Stimmate da Fra Giuseppe Maria servo generale dei Frati minori di S. Francesco rinnovati di Palermo. Presente una nutrita rappresentanza della comunità dei fedeli di Tusa accompagnati dal parroco don Angelo Parisi e ovviamente le sorelle del convento tusano.
Come detto dal sindaco Tudisca dalle pagine social del comune alesino Suor Emanuela è ricordata per la sua instancabile presenza, per il sorriso gentile che aveva sempre per tutti, per la sua bravura nelle attività dell’artigianato (il restauro della splendida biblioteca del Convento è la prova), ma, soprattutto, per la sua capacità di infondere speranza e conforto nonostante le sue precarie condizioni di salute.
La sua vocazione è stata un faro e la sua vita un esempio concreto di altruismo, di servizio e carità. Esempio che ha portato anche in Colombia.
Negli ultimi anni, Suor Emanuela ha affrontato la prova della malattia, vivendo sulla sedia a rotelle, ma nonostante la sofferenza non ha mai smesso di sorridere e di essere una fonte di ispirazione. La sua resilienza, la sua forza d’animo e la sua incrollabile fede sono state un monito potente per tutti coloro che l’hanno incontrata.
Suor Emanuela ha insegnato che la vera forza non risiede nell’assenza di difficoltà, ma nella capacità di affrontarle con coraggio e dignità. Il suo spirito non è mai stato confinato dalla sua condizione fisica; al contrario, ha continuato a irradiare una luce ancora più intensa.
“Oggi Suor Emanuela ci ha lasciati, scrive Tudisca, ma il suo ricordo rimarrà indelebile nei nostri cuori e nella storia della nostra Tusa.”