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Motta d’Affermo, quando il jazz parla siciliano, Alessandro Presti e il ritorno che emoziona

Pubblico numeroso e repertorio raffinato e coinvolgente, proposto insieme al Sicilian Quartet

30 Giu 2025 14:39

Musicista, compositore, arrangiatore, siciliano, classe 1988, elegante nel suono e nella visione musicale: Alessandro Presti è oggi considerato una delle voci più autentiche e raffinate del jazz italiano contemporaneo. Trombettista di rara sensibilità, ha saputo conquistare negli anni pubblico e critica, ricevendo nel 2022 il prestigioso Premio Top Jazz della rivista Musica Jazz come Miglior Nuovo Talento Italiano.

Dopo aver calcato palchi nazionali e internazionali, Presti è tornato nella sua terra in grande stile, ospite dell’Euterpe Fest nella cornice del Palazzo Minneci di Motta d’Affermo. Un ritorno sentito, tra la sua gente, in una serata che ha unito emozione, eleganza e radici.

Pubblico numeroso e repertorio raffinato e coinvolgente, proposto insieme al Sicilian Quartet, formazione d’eccellenza in cui spicca anche la presenza del fratello Gaetano Presti. La musica, d’altronde, è una vocazione di famiglia: eredità trasmessa dal padre Pasquale.

Tra i momenti più toccanti della serata, un omaggio alla tradizione popolare siciliana, con un brano riscoperto dallo stesso Presti negli archivi RAI: una composizione antica, legata alle origini della nonna materna, nativa di Reitano, che ha emozionato e reso omaggio alla memoria e alle radici familiari.

A suggellare il percorso artistico del trombettista, il nuovo album “Otosfera”: un’opera sinfonica e contemporanea, dove respiro internazionale e profumi di Sicilia si fondono perfettamente.
Un disco che conferma la sua maturità come autore, arrangiatore e interprete dell’anima mediterranea.

La soddisfazione del Sindaco Sebastiano Adamo, presente all’evento, ha suggellato una serata d’arte e identità, capace di coniugare passato e presente attraverso il linguaggio universale della musica.

Quando la musica di un grande artista risuona tra le pietre antiche di un luogo come Palazzo Minneci, non si celebra solo un concerto: si riaccende un dialogo tra passato e presente, tra bellezza e appartenenza. Alessandro Presti ha regalato a Motta d’Affermo non solo le melodie della sua tromba, ma anche un pezzo della sua anima.

Maria Carmela Drago

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