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Cartone per ingessare la gamba, all’ospedale di Patti scattano i provvedimenti, ma continuano le polemiche

Sono arrivati i primi provvedimenti per alcuni medici dell'ospedale Barone Romeo a seguito della vicenda del giovane che ha visto immobilizzata la sua gamba rotta con il cartone. Nonostante ciò non si placano le polemiche

6 Ago 2024 16:43

La vicenda del giovane ragazzo di san Piero Patti a cui è stata immobilizzata la gamba fratturata con una  scatola di cartone per mancanza di immobilizzatori monouso all’ospedale di Patti continua ad alimentare polemiche.

Intanto sono scattati i primi provvedimenti disciplinari nei confronti dei vertici sanitari del Barone Romeo. La responsabile facente funzioni del pronto soccorso è stata rimossa dall’incarico.

Procedimenti disciplinari, a quanto pare, anche per il direttore sanitario del nosocomio e per la caposala dell’area emergenza. L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina ha avviato le indagini per fare chiarezza sull’accaduto e la Regione Sicilia ha chiesto ulteriori approfondimenti.
Ci si interroga sull’assenza del materiale sanitario necessario, l’organizzazione del pronto soccorso e dell’intero ospedale, e le motivazioni che hanno spinto i medici a ricorrere alla scatola di cartone per immobilizzare il perone fratturato.

“Stiamo facendo tutte le verifiche e gli approfondimenti del caso” ha dichiarato il direttore generale dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì.“ Questo è stato un caso isolato – ha precisato – Mancavano gli immobilizzatori monouso ma c’erano le stecche rigide e le bende elastiche”. Resta da capire perché, nonostante la disponibilità di altri presidi, i medici abbiano utilizzato un rimedio di fortuna.


In tutto ciò c’è il sentore che i medici che hanno subito provvedimenti disciplinari siano dei carpi espiatori perché, come dice Carmelina Lipari del comitato Aretè che difende l’ospedale, da tempo i cittadini protestano per i disservizi al nosocomio pattese. “Da quattro anni chiediamo alla Regione e all’Asp di restituire dignità a questa struttura, ma non siamo mai stati ascoltati. Il personale medico e paramedico lavora in condizioni critiche” Come detto dallo stesso Cuccì tra le maggiori difficoltà c’è la carenza di organico, soprattutto al pronto soccorso. Nonostante le varie rassicurazioni, il nosocomio pattese sconta da tempo le lacune di un’organizzazione sanitaria regionale deficitaria.

Manca ancora il reparto di Ortopedia ed anche in questo caso sono state disattese le promesse di attivarlo entro l’anno.