
Sara Magnoli presenta a Mistretta il suo noir “Se un cadavere chiede di te”
L'evento é inserito nel programma delle manifestazioni dell'Estate Amastratina 2025
Redazione Telemistretta 18 Lug 2025 14:46
Nel salone principale della Società Operaia di Mistretta, la scrittrice e giornalista Sara Magnoli è tornata in città per presentare uno dei suoi romanzi più intensi e coinvolgenti: Se un cadavere chiede di te, edito da Bacchilega nella collana Zero.
L’incontro, aperto dai saluti istituzionali del sindaco Sebastiano Sanzarello e del presidente Mariano Lutri, è stato animato da una conversazione brillante con Maria Pia Ribaudo, referente del Patto per la Lettura.
Il romanzo, riedito in una nuova versione, ha per protagonista Lorenza May, ex cronista che ha abbandonato il giornalismo e si è rifugiata in una vita anonima come centralinista. La sua quiete viene interrotta da una telefonata sconvolgente: “C’è un cadavere. E chiede di te.” Un biglietto misterioso, trovato sulla scena di un omicidio, la trascina di nuovo nel mondo che aveva scelto di dimenticare. Costretta a tornare nella città da cui era fuggita, Lorenza si ritrova a collaborare con il vicequestore Mauri, figura del suo passato professionale. Indagando sull’assassinio di Hannelore von Drier, celebre cantante con un passato enigmatico, Lorenza affronta non solo un caso intricato, ma anche i fantasmi della sua vita precedente: il fallimento personale, gli ex colleghi, e la passione mai del tutto sopita per il giornalismo.
Magnoli costruisce un giallo denso di colpi di scena e tensione emotiva, dove ogni personaggio nasconde più di quanto mostra. Il ritmo non è frenetico, ma calibrato: spazio all’introspezione, ai dubbi, alle relazioni, senza mai perdere il filo del mistero. La protagonista si muove tra verità nascoste e ipocrisie, fino a trovarsi costretta a confrontarsi con sé stessa, con la parte di lei che ha cercato di seppellire. Nel finale, tra rivelazioni e dettagli rimasti nell’ombra — anche grazie alla sua gatta Stiefelin — Lorenza capisce che, a volte, il cadavere più difficile da affrontare è quello delle proprie scelte non vissute.