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Mistretta, case aperte e abbandonate nel centro storico. Un problema conseguenza dello spopolamento

Le abitazioni, abbandonate da decenni, sono diventate un problema dal punto di vista igienico-sanitario e della sicurezza

17 Lug 2025 12:01

Uno dei problemi più gravi che affligge i borghi delle aree interne è lo spopolamento. I centri montani, nella maggior parte dei casi, hanno subito una drastica riduzione della popolazione. È il caso di Mistretta, cittadina che un tempo rappresentava uno dei centri più popolosi e attrattivi dell’area nebroidea, ma che negli ultimi decenni ha vissuto un progressivo e preoccupante svuotamento. Purtroppo, questo trend sembra non arrestarsi.
Le conseguenze sono evidenti: molte abitazioni, soprattutto nel centro storico, sono ormai disabitate da decenni. Alcune di esse sono diventate nel tempo facile bersaglio per malintenzionati, che le hanno violate per rubare oggetti all’interno o semplicemente per vandalizzarle.

Passeggiando nei quartieri di Casazza, Roccazzo, San Nicola – in generale, in tutto il centro storico – ci si imbatte in numerose case in stato di abbandono. Queste strutture rappresentano anche un problema dal punto di vista igienico-sanitario: attirano animali e parassiti, sono invase da sterpaglie, e spesso diventano discariche abusive.

Non solo: essendo aperte e accessibili a chiunque, e versando in condizioni di grave incuria, molte di queste abitazioni risultano pericolanti, costituendo un serio rischio per l’incolumità pubblica – in particolare per i pochissimi residenti rimasti in zona.

Questa situazione, naturalmente, non è recente: affonda le sue radici in decenni di abbandono. Non mancano tentativi di riqualificazione, come nel caso del quartiere Casazza, ma se manca una comunità viva e presente, ogni sforzo rischia di essere vano.

Giuseppe Cuva